martedì 8 novembre 2011

Sciarpetta ai ferri.

Oggi vi mostrerò come realizzare una sciarpetta, di grande effetto, con i ferri per la maglia.

Durante un giro al mercatino della città in cui risiedo (mi ci sono trasferita da poco e mi viene difficile etichettarla come la "mia" città") ho notato, su una bancarella dei filati, un gomitolo davvero particolare. Non si trattava del solito gomitolo di lana perchè il cordoncino se svolto, era in realtà una striscia di retina alta 8 cm circa. Vicino al gomitolo veniva mostrato il risultato della lavorazione. Una sciarpetta con i volants davvero deliziosa! Ho chiesto alla negoziante di spiegarmi la tecnica e, vista l'elevata semplicità, ho pensato di mostrarvela attraverso un video.
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Le sciarpe si preparano in poco tempo, e credo siano un'idea regalo originale....il Natale è vicino!




lunedì 7 novembre 2011

Un'esperienza insolita.

Credo di essere stata l'unica donna che ha sentito il marito pronunciare la seguente frase:
"amore aspettiamo un bambino".
Dopo i primi istanti di smarrimento, ho intuito che doveva trattarsi di un'adozione a distanza.
Negli istanti in cui ho realizzato cosa volesse dirmi, ho provato quelle che credo siano (o almeno in parte) le emozioni che vive un futuro papà a cui si comunica che da lì a poco un piccolo frugoletto gli sconvolgerà l'esistenza.
Sono stati davvero pochissimi istanti, ma nella mia mente si sono susseguite una serie di immagini, sensazioni, paure e ansie che mi hanno svelato l'entità dell'impatto emotivo generato da una frase del genere. Quale donna con desiderio di maternità non ha mai immaginato il momento in cui comunicava al suo lui di aspettare un bebè? Il film mentale si è sempre concluso con la visione della felicità stampata in viso del compagno. Bene, sappiate che per quanto possano essere preparati alla notizia, desiderosi del miracolo o terrorizzati, nell'istante in cui glielo comunicate, nella loro mente esplode un cocktail di emozioni e sensazioni talvolta contrastanti per il solo fatto che non sono loro i "portatori della morula" (fase di sviluppo embrionale). Poi la tensione svanisce e il loro viso si rilassa mostrando la rassegnazione che spesso viene interpretata per indubbia FELICITA'. Come questo stato si trasformi in vera felicità non posso saperlo, del resto nel mio caso stavo per diventare mamma a distanza non papà a tempo pieno.
Entusiasta per la sua decisione, e desiderosa di ricevere notizie e foto del piccolo (o della piccola) lo bacio convinta di aver al mio fianco una persona straordinaria.
Buon Compleanno amore mio. 

sabato 5 novembre 2011

Gualtiero Marchesi prova con quelle a funghetti.

Ieri, come stabilito, sono passata a prendere mio marito a lavoro per andare a seguire un convegno e, siccome avevamo pochissimo tempo per pranzare, abbiamo optato per il McDonald che era di strada. In genere non amiamo mangiare nei fast food e tantomeno al McDonald ma vista l'ora e incuriositi dal nuovo panino di stampo Italiano tanto pubblicizzato in tv, abbiamo deciso di fermarci. Prendo quindi il panino "ADAGIO" di Gualtiero Marchesi. Gli ingredienti: hamburger, melanzane a cubetti, pomodori e ricotta salata. Appassionata di melanzane quale sono, assaggio per primi i cubetti e di getto la frase che pronuncio  è: "Gualtiero Marchesi e a Murì!". Per quelli che non conoscono lo sleng da me utilizzato traduco "Gualtiero Marchesi devi morire!" (ovviamente in senso figurato). Ma come, utilizzi le melenzane a cubetti, e le fai stufate? Scrivi che sono in agrodolce ma non sanno di niente! Delusa voglio dare una possibilità al panino nel suo insieme, ma a parte la ricotta salata che è di suo saporita, non lo trovo per niente accattivante. Il panino che dovrebbe convincere i più giovani a mangiare cibi meno grassi, riavvicinarli ai sapori di casa, sapori Siciliani, il McItaly da far gustare agli stranieri è stato, a mio avviso, un fiasco!
Le melanzane a cubetti, caro Chef, se posso permettermi di darti un suggerimento, prova a farle secondo la ricetta partenopea (vedi melanzane a funghetti) e al posto degli altri ingredienti fa mettere la provola con qualche foglia di basilico fresco e allora si che il panino McItaly resterà nei menù!


venerdì 4 novembre 2011

Lelo o Rambo???

Vi racconto del mio pesce rosso chiamato Lelo.
Due anni e mezzo fa, ho acquistato due pesciolini rossi, chiamati "Lelo" e "Lelo". Dopo qualche tempo il primo Lelo è passato a miglior vita mentre il secondo (credo sia stato lui l'artefice del trapasso) fa ancora oggi parte della nostra famiglia.
Ci ha seguiti nei vari spostamenti per raggiungere la casa al mare (svariati km) ed ha affrontato non pochi problemi.
Un giorno, di ritorno da un viaggio ci è scivolato il contenitore di vetro con Lelo "inside" sull'asfalto. La boccia si è infranta in mille pezzi. Lelo si dimenava. Credevamo sarebbe morto, e invece, dopo aver fatto tre piani di scale di corsa con lui tra i palmi e averlo tuffato nell'acqua del lavandino ci siamo tranquillizzati perchè era più vispo di prima.
In due successive occasioni, mi sono accorta che doveva aver battuto la testa contro il vaso di vetro nel tentativo di evadere, perchè riportava i segni: ematoni violacei. Mia sorella mi ha confermato di aver sentito i colpi delle testate.
Una sera è saltato fuori dal vaso finendo sul pavimento e per fortuna, il rumore del suo dibattersi ci ha avvertito in tempo e lo abbiamo salvato!

Lelo, soprannominato Rambo (non muore nonostante tutto!), continua a stupirmi con comportamenti strani.
Sale in superficie e beve come se fosse un cane, o almeno il rumore che fa è lo stesso di quello di un cagnolino che si abbevera. Mi "urla" la mattina non appena mi vede perchè sa che sono io a dargli da mangiare. Si, concordo con voi "è strano", ma dovreste vederlo, apre e chiude la bocca in modo frenetico fino a quando non lo faccio!
Eppure mangia e "beve" tutti i giorni.....gli cambio spesso l'acqua...MAH!
Un giorno di questi gli comunico lo sfratto!

La torta caprese....una specialità!

 
Ho deciso che il mio primo post sarà "la ricetta della Torta Caprese". Giusto per trasferire sensazioni al cioccolato e, perché no, accontentar chi, dopo averla assaggiata, non ha potuto far a meno di chiedermi la ricetta. Intendiamoci, se non sono stati esauditi è stato solo per mancanza di tempo!
 Cominciamo dagli ingredienti:
- 250 g tra mandorle e noci;
- 250 g di cioccolato fondente;
- 250 g di zucchero;
- 150 g di burro;
- 5 uova;
- 1 cucchiaio di farina;
- 1 cucchiaio di cacao amaro;
- 1 pizzico di sale;
- 2 cucchiaini di  lievito per dolci;
- zucchero a velo q.b..

Preparazione:
Tritate prima la frutta secca (non polverizzatela) e riponetela in una terrina, poi fate lo stesso con il fondente a pezzi e unitelo alle mandorle e alle noci.
Versate in un recipiente le uova, il burro morbido e lo zucchero ed amalgamate con una frusta per dolci (elettrica sarebbe meglio).
Aggiungete la farina, il cacao, il sale e riamalgamate il composto.  A questo punto potete aggiungere gli ingredienti che restano (mandorle, cioccolato e lievito) e, dopo aver uniformato il tutto, versare in una teglia precedentemente imburrata e infarinata (diametro misurato sul fondo di 22 cm e alta 4 cm).
Infornate per 50 minuti circa (ma il tempo dipende molto dal forno che usate) a 160 °C.
Resterete sicuramente soddisfatte, specie se siete come me amanti del cioccolato! Si, la torta è un tantino ipercalorica ma per occasioni importanti come un anniversario, un compleanno, una seratina tra amici.....si può fare!

Come direbbe Homer Simpson: "Capreeeese ahahah".